Il vasto pubblico formato da persone che cercano solo intrattenimento puro (attualmente di scarso livello, è innegabile), quelli che un libro serve solo per “svagarsi”, che la musica leggera deve essere “orecchiabile”, che un cantante se non è anche un po’ buffone è “pesante”, quelli che la poesia “non si capisce” e che preferiscono narrativa (a caso, che non leggono), ecco costoro devono fare davvero una vita triste. Ridete di gusto sopra o sotto i baffi, come più vi piace, dove più vi piace, perché è la vita che deve essere “divertente”, e godete dell’arte profonda, autentica e necessaria, sì, proprio quella “pesante”, perché è lì la vera emozione e la passione del mondo.