Oggi mi sono posta l’obiettivo di ascoltare tutti i dischi di musica nuova che conservo per dar loro la giusta attenzione che meritano. Ovviamente è difficile dare veramente attenzione a qualcosa se la si butta nella mischia insieme ad altre tante. Credo che mi fermeró con queste 5 piccole perle di poesia. Grazie Giovanni Peli, di te ho giá detto tanto sia qui che in privato. Con questo piccolo gesto rinnovo quello che penso, é davvero un bellissimo lavoro. Spero tu riesca a farlo sentire a tante persone, merita tantissimo. Gran bella voce, oltre al resto, il ché non guasta. (Maja Maiore).
L’ultimo disco che vorrei lasciarvi è “Gli altri mai” del poeta/musicista bresciano Giovanni Peli. Cinque pezzi che piaceranno tantissimo a chi -come me- si sente orfano dei “primi” Non Voglio Che Clara. Quel cantautorato assai fine, densamente malinconico, suonato con asciutto e trasognato decoro… un ep sorprendente, che scorre e ti fa un po’ male, ma al contempo sei costretto dalla sua aura magnetica a rimettere su più e più volte. Proprio una bella sorpresa. (Martin Venator).
Noi restiamo in silenzio
non ci vogliamo svegliare.”
Giovanni Peli in questo album fa intuire una sensibilità artistica che in Italia oramai sta svanendo. Non è un disco alla moda, bensì un disco coraggioso poiché onesto e sincero, valori che oramai stiamo perdendo. (Valeria Schirru)