Recensione di Enrico Danesi

L'ultimo irresistibile mega evento - cover2

Recensione di Enrico Danesi

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dal Giornale di Brescia del 10 gennaio 2025:

 

Tra musica e letteratura, nel versatile percorso artistico di Giovanni Peli è il momento della seconda. È in rete e nelle librerie il suo nuovo romanzo, “L’ultimo irresistibile mega evento per super ricchi della storia d’Europa”, titolo di lunghezza wertmulleriana pubblicato dall’etichetta bresciana Edikit. Bibliotecario, poeta e romanziere, classe 1978, ama scegliere di volta in volta il linguaggio più consono a ciò che intende esprimere. Qui opta per una prosa che vive di folgorazioni ed ellissi, che gioca con il tempo e la fantasia, suggerendo stati d’animo e scelte radicali. Anche se, alle prese con un romanzo di fantascienza distopica (territorio già frequentato sia in progetti solisti che condivisi), l’autore introduce evidenti variazioni stilistiche e di registro rispetto al passato, che rendono singolare il testo. La storia, a cavallo tra 21° e 22° secolo, è raccontata da un volubile narratore onnisciente, che mette nel mirino personaggi che quasi mai hanno punti di contatto tra loro: anime più o meno consapevoli e più o meno perdute in un universo schizofrenico e in costante evoluzione, che in parecchie circostanze (ambientali, morali, sociali) si manifesta piuttosto quale profonda e inarrestabile involuzione. Il Belpaese è d’altronde suddiviso in tre zone con differenti gradi di salubrità, nelle quali si muove un’umanità che non ha punti di riferimento (ben rappresentata dall’astronauta Sarah, dal songwriter Gianni, dal professor Guglielmo, dal condottiero Omar, dalla cantante Artemidora) mentre denaro e intrattenimento senza sosta sono elevati a valori, in mancanza d’altro. Un’umanità per la quale la trasformazione in altro da sé, perlopiù inconsapevole, quando è invece frutto di illuminazione, assume un significato catartico, mentre la catastrofe incombe. Con ironia sottile e lingua sapida, Peli abbandona la narrazione in prima persona dei suoi testi precedenti, acquisendo la giusta distanza per inserire notazioni sociopolitiche ed esistenziali, informazioni scientifiche, riferimenti autobiografici e parossistici presagi con una leggerezza che definisce anche il ritmo elevato della narrazione. Facendoci sorridere anche dei nostri incubi.

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© 2025 Giovanni Peli | Foto di Paolo Piccoli