Nell’inesausta ricerca di uno spazio, centro psichico o rifugio della mente che sia, abbiamo trovato nei colori di Maputo la nostra Berlino, perché altro non sapeva fare il nostro spirito. Così proseguiamo, consapevoli che essere da un’altra parte è un’ottima soluzione, perché rifuggiamo consapevolmente il contrasto e non si parli, per favore, di vigliaccheria. E la nostra vera eroica fuga a gambe levate non dicano, le malelingue, che sia una de-responsabilizzazione, perché non abbiamo paura di andare nemmeno nella bocca di un leone, bocca che equivale a dire “abbiamo capito chi siamo e dove dobbiamo andare, costi quel che costi”. Non c’è altro senso, altra volontà che l’amore, combattiamo quindi la comunicazione stessa, perché si basa sempre su giochi di potere e ipocrisia. Noi davvero vorremmo essere acqua che scorre e ciò non è possibile: ci portiamo il peso di un corpo incomprensibile, dove a stento teniamo racchiusi i sogni. Dobbiamo soltanto chiederci se stiamo abbastanza amando, trovando spazi, cercando i sorrisi spontanei negli altri. Ed ecco che anche l’individualismo non c’è, approdando al non-luogo che ci fa felici.