Carmine Santoro parla di Sette Giorni

Sette Giorni

Carmine Santoro parla di Sette Giorni

Carmine Santoro parla in questi termini dell’ultimo album di Giovanni, ecco il testo, da facebook:

 

Ciao Giovanni. Allora….ascoltato mooolto attentamente i tuoi “Sette giorni” e devo dire, se vuoi un giudizio immediato, che è davvero un gran bel lavoro! E da questo giudizio preliminarmente sintetico ti faccio i miei complimenti perchè lo trovo curato sia dal punto dei testi che (e qui mi sorprendi ancor di più…) dal punto di vista musicale (un uso direi perfetto e a volte “centellinato” – in alcuni brani – degli strumenti, anche e soprattutto quando non c’è bisogno di effetti particolari e/o fine a se stessi) e degli arrangiamenti che ne fanno un prodotto che non meritebbe di essere così “confinato”.
Ti ho conosciuto, se ricordi, scambiandoci qualche opinione sui dischi bianchi di Battisti, e qui l’influenza di Panella la sento tutta. E mi piace tanto, davvero! Un po’ meno criptico magari, ma qui entra in gioco il “fil rouge” che fa di questo tuo concept album comunque un richiamo al figlio subito e facilmente riconoscibile. “Sabato. Il velluto” funzionerebbe perfino in una rotazione radiofonica (bello l’assolo di chitarra finale!) ed è forse la canzone più “istantanea” di tutto il disco, ma so già – come in tutti i dischi battistiani/panelliani – che i veri tesori affioreranno a galla con il tempo, per renderli attuali e nuovi anche a distanza di tempo. È questo il segreto, secondo me, di chi sa scrivere e fare musica. Contento non solo del privilegio di averlo ascoltato, ma soprattutto di averlo acquistato! È stato un onore e un piacere! Ps: un plauso sincero a chi ha collaborato con te!

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© 2024 Giovanni Peli | Foto di Paolo Piccoli