Il poeta e critico Nicola Vacca così si esprime sul suo profilo Fb:
La distopia è in mezzo a noi. Ogni giorno è il racconto in presa diretta del degrado e della decadenza. Vi invito a leggere Fermate la produzione! Un romanzo breve di Giovanni Peli, definito “di fantascienza”. Ma qui la fantascienza è la realtà assurda nella quale siamo imprigionati. Lo scrittore immagina, ma non troppo, l’avvento di una nuova umanità ammaestrata e irreggimentata dal virtuale, un’umanità zittita da un perenne smart working. La felicità è virtuale, la vita è virtuale, il nuovo mondo è un paradiso in terra costruito per annientare ogni forma di pensiero critico. Insomma, Peli, con la lingua del disincanto della poesia, racconta in queste pagine taglienti l’umanità spenta dalla tecnica. Ma in mezzo a tutta questa omologazione delle coscienze c’è per fortuna il grido di un uomo in rivolta, l’arboricolo che non si rassegna all’ammestramento dei suoi simili e combatte per il ritorno dell’umanità nei boschi al grido di “Fermate la produzione!”. Un romanzo coraggioso scritto sa un uomo che intende restare libero. Leggetelo.